Riso rosso fermentato e colesterolo: cosa dice la scienza?

Riso Rosso Fermentato

Il riso rosso fermentato è un alimento di origine asiatica ottenuto dalla fermentazione del riso bianco (Oryza sativa) con un particolare lievito, la Monascus purpureus. Il processo di fermentazione dà al riso la caratteristica colorazione rossa e lo arricchisce di monacoline, in particolare la monacolina K, una sostanza simile alla lovastatina, un farmaco della classe delle statine.

Da anni oggetto di interesse scientifico e nutraceutico, il riso rosso viene usato in integratori alimentari per il controllo del colesterolo alto, come potenziale alternativa naturale alle statine di sintesi. Ma quali sono le sue reali proprietà? Quando è opportuno assumerlo? E quali sono i possibili effetti collaterali del riso rosso fermentato?

Benefici e proprietà del riso rosso fermentato

L’effetto principale del riso rosso è legato alla monacolina K, che inibisce l’enzima HMG-CoA reduttasi, responsabile della sintesi del colesterolo nel fegato, lo stesso bersaglio delle statine farmaceutiche.

Altri benefici attribuiti al riso rosso includono:

  • miglioramento del profilo lipidico generale (colesterolo totale, LDL, trigliceridi);
  • supporto alla salute cardiovascolare;
  • potenziale attività antiossidante grazie ai composti secondari della fermentazione.

Tuttavia, va ricordato che la ricerca sul tema del riso rosso è tuttora in divenire e che l’efficacia dipende molto dalla standardizzazione del prodotto e dal contenuto esatto di monacolina K, che può variare sensibilmente tra i diversi integratori.

Quando va preso il riso rosso per il colesterolo

L’assunzione di integratori a base di riso rosso fermentato è indicata nei casi di:

  • colesterolo LDL lievemente o moderatamente elevato (130–190 mg/dL),
  • intolleranza alle statine di sintesi,
  • prevenzione primaria in soggetti con fattori di rischio cardiovascolare lievi o intermedi.

Si consiglia l’assunzione di riso rosso nelle ore serali, in quanto la sintesi endogena del colesterolo è più attiva durante la notte. Il dosaggio più comune è quello che fornisce 10 mg di monacolina K al giorno, soglia oltre la quale possono manifestarsi più facilmente effetti indesiderati.

Colesterolo alto: i rischi per la salute

Il colesterolo è un composto organico che viene in buona parte prodotto dall’organismo e in minima parte dall’alimentazione. Fa parte dei lipidi ed è presente nel sangue e nei tessuti, contribuendo alla costruzione delle cellule.
Si divide in:

  • LDL (Low Density Lipoproteins), detto comunemente “colesterolo cattivo”, in quanto si occupa del trasporto del colesterolo in eccesso dal fegato alle arterie;
  • HDL (HIgh density lipoproteins), che rimuove l’eccesso di colesterolo nel sangue ed è pertanto detto “colesterolo buono”.

Idealmente i livelli di colesterolo totale nel sangue dovrebbero essere inferiori ai 200 mg/dl.
Avere il colesterolo alto, in particolare livelli elevati di LDL, rappresenta uno dei principali fattori di rischio per:

  • aterosclerosi (accumulo di placche nelle arterie),
  • infarto del miocardio,
  • ictus ischemico,
  • malattia vascolare periferica.

L’Istituto Superiore di Sanità raccomanda valori di LDL inferiori a 100 mg/dL per la popolazione adulta e inferiori a 70 mg/dL per i soggetti ad alto rischio cardiovascolare.
Mantenere uno stile di vita sano, un’alimentazione corretta ed eventualmente intervenire con un’integrazione appropriata, può contribuire a ridurre questi rischi in modo significativo.

Sintomi del colesterolo alto

Il colesterolo alto è spesso asintomatico, motivo per cui viene definito “killer silenzioso”. In alcuni casi, possono comparire segnali indiretti come:

  • xantomi (depositi giallastri di grasso sotto la pelle),
  • xantelasmi (macchie gialle sulle palpebre),
  • dolore toracico o affaticamento precoce, in particolare nei soggetti già affetti da complicanze cardiovascolari.

La diagnosi può avvenire solo attraverso analisi del sangue (profilo lipidico), consigliate una volta all’anno, o comunque con cadenza adeguata allo stato di salute della persona e alla presenza di eventuali fattori di rischio.

Riso rosso fermentato: per quanto tempo assumerlo?

La durata della terapia con riso rosso dipende dai livelli di colesterolo iniziali e dalla risposta individuale. In linea generale, i primi effetti si osservano dopo 4-8 settimane e sono consigliati controlli periodici dei livelli ematici sia di colesterolo sia delle transaminasi epatiche. Il trattamento, sempre sotto controllo medico, può essere protratto per diversi mesi.
Il riso rosso deve essere considerato come parte di un approccio integrato a lungo termine, che comprende dieta equilibrata, attività fisica e gestione dello stress.

Meglio statine o riso rosso fermentato?

Questa è una delle domande più frequenti. La risposta dipende dal profilo del paziente:

  • Le statine di sintesi sono la prima scelta nei pazienti ad alto o altissimo rischio cardiovascolare, con efficacia e sicurezza ben documentate su larga scala;
  • Il riso rosso fermentato può essere utile nei casi lievi o moderati, o nei soggetti intolleranti alle statine.

Va però sottolineato che la monacolina K è chimicamente identica alla lovastatina: per questo motivo, anche se venduta come “naturale”, può avere gli stessi effetti collaterali. Gli effetti indesiderati più comuni includono:

  • dolori muscolari e crampi (simili a quelli causati dalle statine),
  • disturbi gastrointestinali (nausea, gonfiore),
  • alterazioni degli enzimi epatici.

In rari casi, possono manifestarsi reazioni più serie come miopatia o epatotossicità, soprattutto in caso di sovradosaggio o interazioni con altri farmaci.
È importante scegliere prodotti standardizzati, certificati, e privi di citrinina, una micotossina potenzialmente tossica, che può svilupparsi durante una fermentazione non controllata.

Conclusioni

Il riso rosso fermentato è una valida opzione per il controllo del colesterolo alto, soprattutto nei soggetti con livelli moderatamente elevati o intolleranti alle statine. I suoi benefici sul profilo lipidico sono supportati da evidenze scientifiche, purché si utilizzino integratori di qualità e sotto controllo medico.
Va ricordato che si tratta di una sostanza attiva simile ai farmaci, non di un semplice alimento, e va assunta con le dovute precauzioni. Infine, un corretto stile di vita rimane il primo strumento per prevenire i disturbi cardiovascolari, con o senza riso rosso.

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